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 Siete tutti invitati.

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Prof. Antonio Lupo

Prof. Antonio Lupo

 

 

Una nostra amica trapiantata.

 IL BENE MAGGIORE

Non esiste bene più grande che fare la felicità di qualcuno.

Né meno costoso né più facile, perché è qualche cosa che uno può offrire in gesti e in attenzioni.

Se ci guardassimo intorno, ci accorgeremmo che la mancanza umana è data dal fatto che le persone, hanno perso i valori spirituali a favore di quelli materiali.

Oggi giorno, quasi tutto è acquistato … ma nessuno acquista il bene,

si compra anche la compagnia ma non la sincerità,

si compra il conforto ma non la pace dello spirito, non la tranquillità, meno ancora la felicità ……. queste cose le offriamo.

c’é una grande differenza tra il dare e l’offrire.

Quando diamo,  stendiamo la mano, ma quando abbiamo offerto … è il nostro cuore che abbiamo dato insieme è un pezzo di noi che sta andando via, camminando nella direzione dell’altro ed il bene che esso provoca ritorna a noi.

Ci rendiamo persone felici quando diamo un po’ di noi stessi.

E doniamo noi stessi quando offriamo di buon cuore qualunque cosa.

Il grande male del mondo è dato dal fatto che le persone tengono le cose per se stesse.

Tengono per sé beni, sentimenti, dichiarazioni, risentimenti, parlando o stando zitti nel momento sbagliato.

Vivono di apparenze con i cassetti dell’anima pieni.

e quando muoiono  diventano polvere, come ognuno, senza avere approfittato del tempo per condividere con onestà, il bene che la vita gli ha offerto

La  più grande eredità  che noi possiamo lasciare all’umanità è l’amore che abbiamo offerto in molti modi; sono le piccole felicità di ogni giorno che si distribuiscono qua e là, e la tenerezza che ammorbidisce le delusione della vita.

E ciò che rappresenta la felicità oggi, non può valere per domani.

Perciò essa è così molteplice così incompresa e così necessaria.

Perciò è così importante distribuire sorrisi, piantare fiori …… donare qualcosa di noi per fare rivivere qualcuno degli altri.

 

  Wilma

IX° Concerto di Natale

IX° Concerto di Natale


Buon Natale a tutti gli uomini di buona volontà.


Ringrazio le nostre associazioni Arti, Acti, Aido, Flavio Tosi il Sindaco di Verona,(è lui che ha voluto il nome Piero Confortini del nuovo ospedale, noi lo abbiamo aiutato), Luca Zaia governatore del veneto, Paolo Biasi della Fondazione CariVerona, Sandro Caffi, Dir.Gen.Azienda U. O.I. Roberto Baldin, il nostro Parroco, Cav.Celso da Campo prov.aido i cori: la corale polifonica di S.Pietro in cattedra di Valeggio, Renato Buselli, coro Ana di S.Zeno, il violinista Andrea Testa. Sono uomini di buona volontà.

E’ una frase antica che abbiamo sentito ripetere centinaia di volte. Una frase sacra. Ha il sapore dell’incenso mai così forte come alla messa di mezzanotte. Ha il ricordo di momenti leggendari della nostra vita. Ma siamo sicuri di capirne veramente il significato? Chi sono gli uomini di buona volontà?Sono le persone oneste dignitose, sobrie,coloro che riescono ad essere felici di quello che hanno, sono i padri le madri che si occupano dei loro figli che passano il tempo con loro che lavorano per il loro avvenire, persone come tutti voi che siete molto numerosi questa sera… vi ringraziamo,dell’affetto che ci mantenete. Gli Uomini di buona volontà sono coloro che hanno il dono della luce della fede e che  combattono per mantenerlo anche in caso di dolore quel dolore che nessuno conosce fino a quando non appare nel buio della vita. Sono coloro che soffrono nelle proprie case, negli ospedali, nelle fabbriche, visitati ogni giorno dal dolore, inermi di fronte ad un volere misterioso incomprensibile, odioso, soffrono per la salute delle persone che amano. Sono i donatori… nascono così angeli umani luminosi invisibili quelli di buona volontà. Perché ricorrere a un donatore vivente. Reni da cadavere non ce ne sono più abbastanza quest’anno l’Arti si è dedicata alla promozione della donazione da vivente abbiamo avuto straordinarie storie di questa grande generosità Giorgio, Stellina, Gianni Orietta quanti altri ancora. Dal 28 novembre del ’68  sono stati 1529 i trapianti eseguiti complessivamente, a Verona di cui 181 da donatore vivente. Sono più di 40 anni che questi formidabili numeri sono confermati, l’anno prossimo, l’Azienda Ospedaliera raggiungererà i 1600 trapianti, un successo enorme, non solo in termini numerici ma, soprattutto, per la qualita’ e la riuscita degli interventi, 85\90%.  La straordinaria eccellenza del reparto trapiantologico veronese, siamo primi in quota per numero di trapianti di rene, ci fa sperare un segno di particolare riguardo  dalle strutture ospedaliere, rivolto ai nostri ammalati, ai nostri medici, ai nostri assistenti, da parte delle istituzioni che hanno contribuito alla realizzazione del nuovo Ospedale Maggiore.

L’enorme bagaglio acquisito in 42 anni di attività iniziata dal Prof. Piero Confortini deve essere assolutamente salvaguardato, il nome sarà la straordinaria memoria per tutti.  

Il nostro Centro Trapianti Renali diretto dal nostro Dr. Luigino Boschiero ha raggiunto quest’anno un record: oggi sono 74 i trapianti un numero in assoluto da 42anni di vita del Centro.

Con il nostro Consiglio Direttivo Luigi Cervato, Silvano Domenichini, Giorgio Pigozzi, siamo stati invitati a visitare i nuovi reparti del settore trapianti renali. In queste nuove strutture tecnologiche ad altissimo livello d’avanguardia con 36 camere operatorie

avremo sicuramente più assistenza, sviluppo, ricerca e nuove opportunità al completamento di tutti i progetti con nuove e sicure strategie aziendali anche sui trapianti, le eccezionalità del reparto non si fermano a questo, ma la cosa molto significativa per noi sono le donazioni tra viventi.

I Veronesi con il nuovo Ospedale intitolato al suo pionere Prof. Piero Confortini alla presenza della vedova Sig.ra Edda Confortini, commossa fino alle lacrime,

debbono sapere quale attività straordinaria si esplica  e quali sono i risultati straordinari raggiunti, si ricorderanno  oltremodo, ci ricorderemo questa sera noi tutti  orgogliosi di un uomo, uno scienziato, un medico, un veronese, a cui alcuni orgogliosamente debbono la vita, io di sicuro. Vi ringrazio della buona volontà che avete avuto di ascoltarmi. Grazie. Buon Natale a tutti.

  Massimo Nidini
 
Presidente A.R.T.I. Verona

 

1500 trapianti di rene a Verona

Sempre più anziani

in dialisi

sono sottoposti

al trapianto di rene

 

Uno storico traguardo è stato raggiunto dal Centro trapianti renali di Verona, diretto dal professor Claudio Cordiano:una signora di 76 anni ha trovato una nuova vita grazie ad un uomo di 77 che, morendo le ha donato tutti e due i reni. L'anziana, operata a metà luglio, sta bene:il suo è il millecinquecentesimo trapianto eseguito dall'equipe guidata dal dottor Luigi Boschiero, responsabile del programma trapianto renale. Dopo di lei altri dieci pazienti hanno ricevuto un rene nuovo. L'infinita stagione dei trapianti all'Ospedale di

Borgo Trento ebbe inizio nel lontano 28 novembre del '68, ad opera dell'indimenticato pioniere, professor Piero Confortini. Da quel giorno 1510 pazienti sono entrati in sala operatoria con la speranza di ritornare ad una vita normale. Non solo record numerici, ma soprattutto la qualità degli interventi chirurgici eseguiti rende il Centro trapianti dell'ospedale Maggiore un reparto di eccellenza europea. Millecinquecento non è il solo record stabilito:alla fine di luglio, nel solo 2010, sono già stati 54 i trapianti eseguiti, numeri importanti se si considera che la media annuale è intorno ai 50. A nove mesi dall'inizio del 2010,invece,quella cifra è già stata superata e, probabilmente, batterà il record assoluto raggiunto lo scorso anno con 63 interventi. Il progresso medico avanza. Quarantaquattro dei cinquantaquattro trapianti eseguiti nel 2010 sono avvenuti da cadavere, gli altri 10 da vivente. L'intervento eseguito sull'anziana di 76 anni si presta a vari significati. Il numero sempre più alto di pazienti anziani, ultra settantenni,sottoposti a trapianto di rene,

donati da coetanei. Fino ad una decina di anni fa, il ricorso alla dialisi sembrava l'unica prospettiva di vita per i pazienti nefropatici che avevano oltrepassato i sessanta anni di vita. Oggi questo muro è stato abbattuto,anche dopo i 70 anni, è possibile avere una vita normale con un trapianto di rene. Da 5 anni ormai è frequente il trapianto d'organo a persone anziane. Lo scorso Anno, proprio quando si era agli sgoccioli del 2009, è stato eseguito un doppio trapianto simultaneo di rene (prelevati da una signora di 80 anni) su un anziano di oltre 60. Inoltre pazienti prima ritenuti «impossibili» sono ora trapiantati regolarmente con tecniche di ricambio plasmatico (plasmaferesi). Vi è un’altro felice evento all'ospedale di Borgo Trento:i trapianti eseguiti da viventi avvengono tra consanguinei ma anche tra mariti e mogli.

Carmine Spadafora
Segratario A.R.T.I. di Napoli e Salerno